"VIAGGIATORE, NON C'E' UN SENTIERO.
I SENTIERI SI FANNO CAMMINANDO".

Antonio Machado, Poesias Completas

giovedì 12 agosto 2010

VIAGGIATORI A LUNGA SCADENZA. PARTE TERZA.

CLEMENCE
Puo' capitare che la vita scorra per lungo tempo lentamente e poi, d'improvviso, si metta a correre.
Cosi', per molti anni, la vita di Clemence e' trascorsa lenta e regolare.
C'e' una cosa in cui Clemence ha sempre eccelso: stare con la testa china sui libri. Siccome genitori, fratello e zii di Clemence sono tutti stimati medici ed appartengono alla "buona borghesia" di Bruxelles, non e' difficile immaginare quali studi abbia intrapreso. Dopo una laurea in medicina conseguita, come si suol dire, brillantemente, Clemence ha superato anche un arduo esame internazionale a Parigi ed ha completato la specializzazione in "chirurgia oculistica".
Al termine della specializzazione, un eccellente posto di lavoro era gia' assicurato per Clemence (che, per inciso, lo meritava totalmente, date le capacita' dimostrate durante gli studi).
Dunque, tutto lascia immaginare che la vita di Clemence proseguira' ovattata e lineare; semplicemente, la mattina, anziche' percorrere la strada che conduce all'universita', si dirigera' verso la clinica.
In prossimita' dell'inizio di questa nuova attivita', Clemence decide di organizzare una festa, per celebrare con familiari ed amici il completamento dei corsi. Ci si trovera' tutti insieme e l'occasione le permettera' anche di rivedere persone che, standosene sempre chiusa in biblioteca o in un qualche reparto d'ospedale, ha, suo malgrado, perso un po' di vista. In particolare e' felice di poter trascorrere un po' di tempo con un cugino, al quale e' molto affezionata, e con la sua fidanzata. I due ragazzi (entrambi molto giovani, poco piu' che ventenni) sono andati a vivere insieme in un'altra citta' e progettano di sposarsi.
La serata trascorre molto piacevolmente ed al termine ci si abbraccia, ci si bacia e ci si promette di rivedersi quanto prima.
Esattamente sette giorni dopo Clemence riceve una chiamata sul cellulare. Ascolta. Non dice una parola. Chiude la comunicazione.
La voce che usciva dal telefono le ha detto che i due ragazzi sono appena morti. Insieme, un incidente stradale, uno dei tanti.
Il funerale e' una cosa straziante. In chiesa le due bare vengono disposte l'una accanto all'altra, quasi si trattasse del matrimonio che non ci sara'.
Clemence e' cosi' attonita, distrutta, che quasi non le riesce di piangere.
Allo stesso tempo, qualcosa, dentro di lei, ha cominciato a correre.
La sera, tornata dal funerale, verifica a quanto ammontino i suoi risparmi; dato che non e' mai stata persona dedita a far delle gran spese, si tratta di una somma piuttosto consistente.
Il lunedi' successivo, Clemence acquista un biglietto "Round-The-World" (in sostanza, un biglietto aereo, in genere della validita' di un anno o piu', che permette, ad un prezzo forfetario, di fare il giro del mondo; fermandosi, per quanto tempo si voglia, nelle varie localita' che s'intendono visitare).
Ai familiari, i quali (pur comprendendo il difficile momento sul piano emotivo) cercano di convincerla che si tratti di una pessima idea, perche' comporterebbe la probabile perdita di un'importante opportunita' lavorativa, Clemence risponde semplicemente: "Devo farlo. Non si tratta di volerlo o non volerlo. Devo".
Quando la incontro, durante un trekking di qualche giorno nelle foreste del Bokeo (una regione del nord del Laos), Clemence e' in viaggio da tredici mesi. E' stata in America latina, in Polinesia, in Nuova Zelanda ed in Australia ed ora e' in Asia.
Clemence e' sempre sorridente e piena di energie, non e' mai stanca e le difficolta' non la preoccupano.
Clemence dice: "Sai, forse, per vivere una buona vita, sarebbe bene ogni giorno dedicare qualche minuto al pensiero della propria morte. Pensare che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo. Che dici, come filosofia esistenziale suona piuttosto spiccia, giusto? Ma sai che c'e'? E' maledettamente vero, Edo, e' maledettamente vero".
Poi solleva il bicchiere di succo di canna da zucchero che tiene tra le mani, dice "salute!" e se lo gusta come se non avesse mai sentito un sapore cosi' delizioso prima d'ora.
Clemence cammina per le strade del mondo ed a tutti quelli che le domandano "Hey, you, where are you from?" sempre risponde "From the moon".

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